
Acconti Irpef a tre aliquote, il decreto di aprile è legge
È in Gazzetta ufficiale la legge n. 86/2025 di conversione, senza modifiche, del Dl n. 55/2025, emanato lo scorso 23 aprile. Il decreto legge era intervenuto sul calcolo degli acconti Irpef per il 2025 per allinearlo al nuovo regime a tre aliquote inserito nel Tuir dalla legge di bilancio 2025.
Tecnicamente il Dl interviene sul decreto legislativo n. 216/2023, attuativo del primo modulo di riforma dell'Irpef: in questa sede, erano stati introdotti per la prima volta l'accorpamento del primo e secondo scaglione per il calcolo dell'Irpef con la conseguente riduzione da quattro a tre delle aliquote per calcolare l'imposta, l'applicazione al primo scaglione così ampliato (per i redditi da 15mila a 28mila euro) dell'aliquota del 23% e l'innalzamento della detrazione per il lavoro dipendente da 1.880 euro a 1.955 euro. Queste novità erano state limitate, tuttavia, al solo 2024 e il decreto precisava inoltre che per il calcolo degli acconti sull'anno 2024 e 2025 valessero ancora le regole precedenti.
Successivamente, la legge di bilancio 2025 ha reso permanenti queste novità inserendole direttamente nel Tuir (vedi articolo Legge di bilancio 2025 – 1: nuove su Irpef e lavoro dipendente), tuttavia non ha modificato la disposizione riguardante gli acconti, con la conseguenza che per il calcolo degli acconti di Irpef e addizionali per il 2025 sarebbe rimasto in vigore il conteggio tramite la precedente disciplina, quindi a quattro aliquote e a detrazione di lavoro dipendente più bassa.
Rimanendo così le cose, il rischio era che si verificasse un maggior carico fiscale per alcune categorie di contribuenti e da qui l'emanazione del decreto legge n. 55 del 23 aprile 2025, anticipata dal Mef con un comunicato stampa del 25 marzo, che ha eliminato dalla disciplina sugli acconti nel Dlgs 216/2023 il riferimento al periodo d'imposta 2025 .
L'iter di conversione del decreto in sede parlamentare non ha apportato modifiche al testo originale.