Le aspettative in economia e la crisi generata dalla diffusione del Coronavirus

05.02.2022

DAL BLOG ARTURO GULINELLI. Prima di provare a ragionare sul ruolo delle aspettative in economia in tempi di crisi vediamo, brevemente, qualche spunto sulle aspettative e sul modo in cui la teoria economica ha provato ad inquadrarle.

Ad esempio il pensiero di Keynes era più o meno questo: "anche tralasciando l'instabilità dovuta alla speculazione, c'è l'instabilità dovuta alla caratteristica intrinseca della natura umana che gran parte delle nostre attività positive dipendono dall'ottimismo spontaneo piuttosto che dalle aspettative matematiche, sia morali che edonistiche o economiche. La maggior parte, probabilmente, delle nostre decisioni di fare qualcosa di positivo, le cui conseguenze saranno estese per molti giorni a venire, possono essere prese solo come risultato di spiriti animali: una spinta spontanea all'azione piuttosto che all'inazione, e non come il risultato di una media ponderata di benefici quantitativi moltiplicata per probabilità quantitative".

In sostanza non ci si può limitare all'analisi dei dati economici futuri, in particolare sull'andamento del tasso di interesse che influenza gli investimenti, ipotizzando che tutte le persone siano razionali, informate e in grado di prevedere il futuro. Questo approccio oltre che errato potrebbe essere incompleto. E' necessario, allora, tener conto delle motivazioni e delle inclinazioni, compresa la paura, delle persone.

Il cd "spirito animale" è, quindi, importante per capire se gli operatori economici sono propensi ad investire (assumendo dei rischi) e i cittadini a consumare rinunciando ad una parte del reddito e del risparmio.

E le motivazioni e le inclinazioni sono difficilmente integrabili nei modelli economici che teorizzano l'equilibrio naturale di medio-lungo periodo.

Oggi occorre ripensare alla validità di questi modelli di analisi, perché la crisi economica creando ansia e paura frena, inevitabilmente, i consumi e gli investimenti contribuendo ad uno shock della domanda che, sommato a quello dell'offerta causato dalle chiusure imposte alle attività economiche, ci darà filo da torcere nei prossimi trimestri e forse anni.

Le analisi quantitative non sono in grado di restituirci previsioni attendibili sul futuro.

Alcune tendenze possono, tuttavia, essere colte e intuite sulla base dell'andamento di alcune variabili macroeconomiche.