Usa, tax gap fino a 1.000 mld tra criptovalute e nuove forme elusive

30.03.2022

L'evasione fiscale negli Stati Uniti potrebbe essere molto più alta di quanto finora stimato. In particolare, nel corso di un'audizione di fronte alla Commissione Finanze del Senato Usa, il capo dell'Irs (Internal revenue service) Chuck Rettig ha valutato che l'attuale tax gap potrebbe arrivare a 1.000 miliardi di dollari all'anno, una cifra superiore del doppio rispetto ai circa 441 miliardi di dollari stimati nelle ultime elaborazioni ufficiali condotte dall'Irs, risalenti al biennio 2012-14. Proprio per accrescere le capacità di contrasto del tax gap l'Irs ha richiesto al Congresso finanziamenti aggiuntivi per un miliardo di dollari, da impiegare per rafforzare i settori dell'agenzia federale impegnati nelle attività di controllo.

Un tax gap da primato, perché? Questione di calcolo e di criptovalute, redditi illegali ed elusione offshore
Ma come si è giunti ad un'evasione fiscale dai volumi così ampli rispetto al passato recente? Come spiegato dal Direttore dell'Irs, tutto dipenderebbe dal fatto che i precedenti conteggi del divario fiscale tra gettito dovuto e quello effettivamente versato, che ammontava a un importo cumulativo di circa 441 miliardi l'anno, non includeva alcune tecniche elusive né l'imponibile da attività illecite o da novità come le monete virtuali, in quanto allora non considerate dagli esperti del Fisco Usa. Oggi invece, le stime sul tax gap risulterebbero più accurate grazie all'uso di nuovi approcci e metodologie. In particolare, sono identificate possibili fonti aggiuntive che contribuiscono ad estendere i confini dell'evasione. Ad esempio, nel nuovo calcolo del tax gap sono incluse anche le transazioni in valute virtuali. Oggi ve ne sono circa 8.600 con una capitalizzazione di mercato globale attuale di quasi 2mila miliardi di dollari, ma nelle precedenti stime dell'IRS non s'è potuto tener conto di questo cambio di scenario. E ancora, nel calcolo del nuovo tax gap trovano oggi posto alcune transazioni collegate ad attività estere o redditi da fonte illegale, comunque tassabili e perseguiti dall'IRS spesso in coordinamento con altre agenzie federali e statali. A tali imponibili "occulti" si devono anche aggiungere le nuove forme elusive offshore realizzate tramite entità giuridiche sofisticate quali partnership, accordi di partnership a più livelli spesso accoppiati con altre società controllate e/o fondazioni private ed entità straniere.
Più fondi all'IRS per fermare l'evasione
In questo scenario, secondo il Commissario Rettig, l'Amministrazione finanziaria necessiterebbe d'un ulteriore miliardo di dollari di risorse aggiuntive, in primo luogo per assumere 5mila nuovi funzionari da destinare alla prima linea dei controlli e per aggiornare i sistemi informatici destinati ad identificare frodi ed evasione fiscale. Naturalmente, la ricostruzione della capacità di controllo dell'Agenzia sarà un processo pluriennale, tenendo conto che l'Irs ha perso 17mila dipendenti destinati ai controlli nel corso del decennio passato, con una diminuzione del 45% dei controlli sulle dichiarazioni delle persone fisiche e del 72% sulle aziende con più di 10 milioni di dollari di ricavi annuali.
Una normativa antievasione ad hoc
Il Direttore dell'IRS ha anche sostenuto la necessità d'un rafforzamento dei requisiti per la compilazione e l'invio della dichiarazione dei redditi e una normativa più stringente su consulenti fiscali e commercialisti. Al riguardo, ha citato alcuni dati piuttosto significativi: all'incirca il 99% delle imposte è correttamente pagato all'Irs quando è prevista la ritenuta alla fonte automatica e/o la segnalazione all'Agenzia, ma solo il 45% di ciò che è dovuto viene pagato quando invece mancano questi requisiti. da fisco oggi